Insieme si può, convenzione con i Medici di Famiglia siciliani

COS’È L’AVIS?

È l’acronimo dì Associazione Volontari Italiani Sangue, il cui scopo istituzionale è la donazione di sangue ed emocomponenti attraverso for- mazione ed informazione di donatori.

Ha in Italia il maggior numero di donatori, è l’unica ad avere diffusione su tutto II territorio nazionale, non ha fini di lucro, è apartitica, acon- fessionale e non ammette discriminazioni di alcun genere.

L’AVIS è strutturata in modo da adeguarsi al con- testo sociale e civico, pertanto prevede organi- smi a livello Comunale, Provinciale, Regionale e Nazionale.

Il più importante momento decisionale è l’As- semblea annuale nella quale vengono stabilite le linee dell’attività cui si deve attenere il Con- siglio Direttivo di pertinenza, eletto democrati- camente ogni 4 anni.

CONTROLLI PER L’IDONEITÀ

Le visite mediche periodiche e i controlli di labo- ratorio cui sono sottoposti i donatori ne tutelano la salute e rendono possibile la diagnosi precoce di eventuali malattie.

Citiamo alcuni di tali controlli: esame emocromo citometrico, ricerca per epatite B e C, sierodiagno- si per la LUE, ANTI-HIV, NAT, glicemia, creatinina, colesterolo, trigliceridi, ferro etc.

Ulteriori analisi pertinenti lo status di donatori e la donazione, possono essere richiesti dallo stesso donatore. Gli esami obbligatori ad ogni donazione e controlli periodici sul donatore sono stabiliti dal Decreto del 02/11/2015 e sono disponibili per il donatore.

 

IL “COSTO” DEL SANGUE

Il sangue donato non ha prezzo, il personale che lavora nel settore, le attrezzature, i materiali usati, determinano ovviamente una spesa di esercizio, che è a carico del Fondo Sanitario Nazionale, per il tramite delle Regioni. Perciò il paziente che usu- fruisce di trasfusioni di sangue (o di suoi compo- nenti o derivati) non affronta alcuna spesa.

Tutto è a carico della fiscalità generale.
La donazione è volontaria, anonima e non re- munerata sotto nessuna forma (Legge n.266 del 11/08/1991 – legge quadro sul volontariato).

 

CARATTERISTICHE DEL SANGUE

Il sangue è un tessuto liquido che rappresenta circa il 7% del nostro peso corporeo e che adempie a svaria- te funzioni vitali il quale, spinto dal cuore attraverso arterie, vene e capillari, si diffonde nel nostro corpo, il suo colore rosso rubino gli è conferito da una sostanza chiamata emoglobina, e circola ad una temperatura di 37°/38° C. È composto da una parte liquida (plasma) e da una parte corpuscolata (globuli rossi, globuli bia- nchi e piastrine) prodotta dal midollo osseo.

La presenza di determinate sostanze (antigeni) sulla superficie dei globuli rossi, determina la nomenclatu- ra in 4 gruppi fondamentali (Sistema A-B-0): gruppo A, gruppo B, gruppo AB, gruppo 0 (zero).

Un ulteriore antigene (fattore Rh) presente o meno, dà origine al fattore Rh positivo o negativo.
In Italia l’88% della popolazione è costituita dai grup- pi A e 0, mentre il 12% dai gruppi B e AB.

 

PERCHÈ DONARE IL SANGUE?

Il sangue è fonte di vita non solo per noi, ma princi- palmente per chi non è in buone condizioni di salute. Una società civile deve farsi carico dei bisogni dei più deboli e per questo bisogna sapere che è necessario donare.

Si dona:

“perchè il sangue non si può creare in laboratorio; perchè la sua mancanza è incompatibile con la vita; perchè è necessario nei servizi di primo soccorso (inci- denti stradali e sul lavoro, interventi chirurgici, malat- tie del sangue etc.); perchè è indispensabile nelle cure di particolari patologie (anemie, cure oncologiche etc.).”

Chi è in ottime condizioni di salute non può esimersi dal donare, non solo come dovere civico, ma anche come atto personale, quindi in forma volontaria e gratuita.

CHI PUÒ DONARE IL SANGUE?

Può donare il sangue:
– Chiunque goda di buona salute;
– Ha un’età compresa fra i 18 e i 65 anni;
– Sino a 70 anni su parere medico;
– Ha un peso superiore a 50 Kg;
– Ha stili di vita che non comportino rischi.

Sono escluse dalla donazione:
– Persone affette da particolari disturbi tipo malat-

tie veneree, affezioni vascolari o cardiache, malattie croniche renali, diabete etc.

– Persone che assumono droghe.
– Persone che hanno rapporti sessuali a rischio.

Una visita medica accurata, controllo della pressione arteriosa, dell’emoglobina, e controlli di laboratorio stabiliranno comunque l’idoneità e la possibilità di donare. A questo si aggiungono le dichiarazioni di responsabilità del donatore presentate all’atto della donazione al fine di accertare possibili malattie infet- tive non rilevate dai test (periodo finestra).

…PER LA DONNA

Le caratteristiche specifiche dell’organismo femminile impongono delle limitazioni alla donazione.

Non si può donare:
– Nel periodo mestruale;
– Durante la gravidanza;
– Nel periodo post parto (6 mesi).

DOVE, COME E QUANDO DONARE IL SANGUE?

Ci si può rivolgere alle strutture trasfusionali (SIMT) presenti nei maggiori ospedali, alle Unità di Raccol- ta Fisse (UdR) o mobili (URM-autoemoteche) gestite dalle associazioni di donatori (AVIS), autorizzate ed accreditate dalle strutture sanitarie Regionali o Nazio- nali.

La donazione può avvenire successivamente all’idoneità accertata attraverso un test preliminare (donazione differita adottata dalla Regione Sicilia).
Il Decreto del 02/11/2015 stabilisce che le donazio- ni possono essere effettuate ad intervalli minimi di 90 giorni (4 volte l’anno per gli uomini, 2 volte per le donne) con un prelievo di 450ml (+/- 10%).

Lo stesso decreto prevede ad ogni donazione, sul sangue donato, esami sierologici e annualmente esami ematochimici. Ciò permette uno screening sulla salute del donatore In maniera automatica.

IL RIPOSO POST DONAZIONE

La legge n. 219/2005 riconosce al donatore sottoposto a prelievo, la corresponsione della normale retribuzio- ne per la giornata della donazione.
Tale retribuzione viene rimborsata al datore di lavoro attraverso l’lNPS.

Il D.M. 49/2000 riconosce crediti formativi agli studen- ti impegnati in ambiti e settori sociali.

PERCHÈ FARE PARTE DI UN’ASSOCIAZIONE DI DONATORI?

Premesso che iI dono del sangue ha un valore civico e morale, indipendentemente da ogni altra considerazione, i donatori riunendosi in Associa- zioni possono:

– Stimolare la società, attraverso formazione ed informazione alla donazione, creando le basi donazionali per l’autosufficienza Nazionale.

– Permettere una migliore gestione del sangue, attraverso un coordinamento con i centri Trasfu- sionali di riferimento.

– Incidere sulla Sanità Pubblica, nel settore trasfusionale, richiedendo quelle riforme che siano di maggior tutela per i donatori e per iI rice- vente.

Oggi con la legge n. 219 del 21/10/2005 lo Stato ha riconosciuto la valenza civica e sociale delle Associazioni di donatori di sangue e della loro partecipazione ai fini istituzionali del Servizio Sanitario Nazionale.