Porte aperte

Porte Aperte (Porte Ouverte in francese) è stato l’hashtag che ha risposto al terrore degli attentati di Parigi con l’accoglienza.

I parigini hanno aperto le loro case per accogliere chi, a causa della chiusura delle metro, avrebbe dovuto dormire all’addiaccio. Da questo piccolo/grande gesto è partito un messaggio forte, che è subito entrato in contrasto con un altro messaggio, quasi contemporaneo: il presidente Hollande chiudeva allora tutte le frontiere, tutte le “porte” della nazione. Per poi dichiarare, a breve, la guerra.

Le PorteAperte, in questi giorni, sono state anche un messaggio inviato da Papa Francesco, che nell’anno giubilare ha voluto “aprire tutte le porte della misericordia”, ossia ogni canale alla riconciliazione e alla pace, metre un altro hashtag imperversava tra le persone di fede musulmana:#notinmyname, ossia “[le stragi] non sono state compiute nel mio nome”.

PorteAperte è un messaggio di accoglienza, che non deve limitarsi al momento tragico, ossia al momento di “terrore”: è un messaggio che deve essere interiorizzato soprattutto nei momenti di “paura”, nelle difficoltà più o meno ordinarie della vita, nei momenti in cui non accettiamo il “diverso” o il prossimo, chiunque esso sia. Per questo l’evento #PorteAperte si traduce nell’apertura delle porte del quartiere, nella quotidianità e nella fratellanza.

L’evento si svolgerà in due date e in due luoghi:

MODICA – 22 NOVEMBRE 2015

Spazio 10  (Saloncino del SS Salvatore)

  • h. 19:30 – incontro sul tema, con intervento di Don Corrado Lorefice;;

Casa Don Puglisi e scale di Via De Naro:

  • h. 21:00 – apertura dello spazio espositivo;
  • rinfresco a cura della Focacceria Don Puglisi;
  • SECONDO NOIband – Momento Musicale.

POZZALLO – 29 NOVEMBRE 2015

Spazio Culturale Meno Assenza:

  • h. 17:00 – apertura spazio espositivo;
  • h. 18:30 – incontro sul tema;

Caffè Letterario “Rino Giuffrida”:

  • h. 20:00 – letture, riflessioni e momento musicale;
  • cena sociale a cura del Caffè Letterario.


Un invito forte ad esserci, perché la pace passa attraverso la partecipazione.