Solidali oltre il campanile

È notizia di questi giorni. Una giovane donna modicana, a cui diamo nome Sara, ha una grave forma di leucemia per cui necessita di un trapianto di midollo osseo, ma la banca dei donatori di midollo non consente di trovare un donatore compatibile. Scatta così una corsa contro il tempo per trovare il donatore in grado di salvare la vita di Sara. Agli appelli lanciati dalle testate giornalistiche segue una commovente gara di solidarietà, con tantissime telefonate di persone che chiedono come fare per mettere a disposizione il proprio midollo osseo.

Analoghi appelli e analoghe gare di solidarietà si sono già verificate in passato allorché qualcuno dei “nostri” si è trovato ad avere bisogno urgente di sangue o di altri tessuti indispensabili a garantire la vita.

Ma il bisogno di sangue, o di midollo, o di organi da trapiantare è un bisogno che interessa ogni giorno migliaia di persone che non appartengono alla nostra comunità o della cui emergenza non veniamo a conoscenza. Anche se a noi “lontani”, essi ci interpellano domandandoci perché esitiamo ancora a condividere il nostro sangue o il nostro midollo o, alla morte, i nostri organi privandoli della sola, fragile speranza che li tiene attaccati alla vita.

Non è l’emotività del momento che può dare loro una risposta. Serve una cultura della donazione che formi cittadini solidali e responsabili, consapevoli che con il loro dono possono contribuire a realizzare una banca dati amplissima nella quale reperire al bisogno un donatore affine a chi si trova in stato di necessità.

La generosità della nostra gente ha già realizzato nella provincia di Ragusa dei risultati eccezionali per quanto riguarda la donazione del sangue e, tra i donatori di sangue, sempre di più va incrementandosi la scelta di iscriversi anche come donatori di midollo.

Ma tanto ancora va fatto, e la contingenza di questi giorni può essere per molti la spinta a decidere di diventare donatori di sangue, o di midollo, o di organi post mortem per impedire che altre Sare, domani, trovino ancora difficoltà ad avere una pronta risposta al loro bisogno di vita.